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Una raccolta differenziata attenta e capillare è un primo passo verso la costruzione di un’economia sostenibile. Tuttavia la quantità di rifiuti che produciamo quotidianamente è ancora troppo alta: un passo ulteriore è quello di iniziare a ridurre gli sprechi.

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Nel nostro lavoro abbiamo imparato che in ogni cosa c’è un valore che può essere recuperato e messo in circolo. Con la raccolta dei rifiuti trasformiamo ogni giorno gli scarti in energia e materie prime.

Per il 2019 abbiamo pensato di proporre dodici buone pratiche per iniziare a ridurre gli sprechi, restituire valore a piccoli gesti e agli oggetti che ci circondano. Un modo semplice per condividere la nostra idea di un futuro sostenibile.

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Un anno senza sprechi

Ci piace pensare il 2019 come un anno di lotta agli sprechi. Mese dopo mese abbiamo scelto di condividere alcune azioni e suggestioni capaci di modificare le nostre vite e l’ambiente che abitiamo. Per costruire insieme un futuro dove il valore di ciò che ci circonda non vada mai perduto.

La spesa senza scatole

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Buona parte dei nostri rifiuti è composta da imballaggi di ogni tipo. Per aggirare questo problema si stanno diffondendo anche in Italia negozi dove fare la spesa acquistando i prodotti sfusi e riutilizzando i contenitori. Non si tratta solo di una scelta ecologica, ma anche economica. Una famiglia che riesce a fare l’intera spesa alla spina, senza imballaggi, può risparmiare fino a 850 euro l’anno. Generalmente i prodotti acquistati in questa forma costano il 30% in meno, ma in alcuni casi, come i detersivi, il risparmio può arrivare al 70%. Una famiglia di 4 persone, facendo la spesa in questo modo, può produrre fino a 100 kg in meno di rifiuti ogni anno.

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Tutto fa brodo

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Nelle nostre case sprechiamo, in media, 1,5 kg di cibo ogni settimana per un totale di circa 63 kg di cibo a persona ogni anno. Le verdure sono il cibo più sprecato, seguite da latticini, frutta e prodotti da forno. Eppure in cucina lo spreco si può ridurre quasi a zero, bastano un po’ di fantasia e creatività. Ne era convinto già nel 1916 il celebre intellettuale e amante della buona tavola Olindo Guerrini, quando scrisse L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa, un volume straordinario che raccoglie centinaia di ricette basate sul riutilizzo degli avanzi in cucina. Fortunatamente negli ultimi anni l’attenzione verso questi temi è cresciuta e sono nate molte iniziative per sensibilizzare la collettività. Dal 2016, il 5 febbraio, ricorre la giornata nazionale contro lo spreco alimentare.

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Lo straccio? Me lo faccio!

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Marzo è il mese del cambio di stagione e dagli armadi possono emergere sorprese non sempre piacevoli. Un maglione che pensavamo fosse ancora in buono stato è invece infeltrito, una trapunta strappata, una federa consunta, una camicia ha ormai il colletto rovinato. Ma primavera è anche sinonimo di grandi pulizie e allora, anziché disfarci di coperte e indumenti inutilizzabili, possiamo usarli per farne panni e strofinacci per i mesi a venire. Anche una calza spaiata, soprattutto se di lana, può diventare un panno per spolverare e lucidare i mobili, basta infilarci dentro una mano. Un semplice accorgimento per risparmiare e combattere gli sprechi.

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Si chiama Pietro

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Capita a tutti di avere in casa oggetti acquistati per un’occasione particolare e mai più utilizzati. Li teniamo negli armadi, in cantina a prendere la muffa, oppure ce ne sbarazziamo. Una tenda usata per un solo viaggio in campeggio, un trapano che abbiamo usato un paio di volte, un passeggino ormai inutile perché i figli sono cresciuti. Se una cosa non ci serve più ma è ancora in buono stato potrebbe servire ad altri. Da questa riflessione sono nate le biblioteche degli oggetti. Inizialmente sviluppata a Berlino, l’iniziativa è arrivata anche nel nostro paese. Il funzionamento è molto semplice e si basa sulla messa in condivisione degli oggetti che non utilizziamo più o utilizziamo molto di rado. Chiunque può condividere i propri oggetti e utilizzare quelli messi a disposizione dagli altri. La condivisione crea un vantaggio in termini ambientali ma anche economici: anziché acquistare oggetti per utilizzarli sporadicamente è molto più conveniente poterli prendere in prestito quando ci servono. Possiamo dare vita a piccole biblioteche di oggetti anche all’interno del nostro condominio o nella strada in cui viviamo.

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Liberi libri

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Il bookcrossing è la pratica di lasciare dei libri in uno spazio pubblico perché vengano raccolti e letti da altri. L’idea è nata nel 2011 da Ron Hornbaker e dalla moglie Kaori, che crearono il sito web www.bookcrossing.com. Il concetto al centro di questa iniziativa è che i libri non vadano mai sprecati o perduti, ma che il loro valore venga condiviso. Il principio è molto semplice: i libri vengono etichettati con un codice, vengono lasciati in spazi pubblici e chi trova il libro può prenderlo liberamente e leggerlo, per poi rimetterlo in circolazione. Registrando il libro sul sito ad ogni passaggio, grazie al codice, è possibile seguirne gli spostamenti ed entrare in connessione con i suoi lettori, organizzare gruppi di lettura, presentazioni e altre iniziative.

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Cento vite per due ruote

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Tutti abbiamo avuto in cantina una vecchia bici, lascito di traslochi o di passioni abbandonate. Cosa fare di un mezzo, apparentemente inservibile, che occupa solo spazio? Una buona idea è portarlo in una ciclofficina: uno spazio dove si condividono gli strumenti e le conoscenze per riparare biciclette. Questi luoghi vivono grazie al lavoro di volontari e alle donazioni di cittadini che regalano le vecchie biciclette invece di buttarle. Da quello che può apparirci come un semplice rottame si possono ricavare pezzi utili per riparare un’altra bici, evitando gli sprechi. Le ciclofficine sono anche luoghi in cui dar spazio all’immaginazione: utilizzando pezzi di biciclette differenti si creano bici originali che non troveremo mai in commercio. La bicicletta è il simbolo della mobilità sostenibile: il 3 giugno si celebra la sua festa in tutto il mondo.

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L’auto di Noè

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Con 700 auto ogni 1000 abitanti il nostro paese è in cima alle classifiche europee per numero di autoveicoli circolanti. I danni in termini ambientali e i disagi per la congestione delle strade sono ormai evidenti. Se non possiamo utilizzare mezzi pubblici o la bicicletta per i nostri spostamenti, ad esempio per recarci al lavoro, una buona abitudine è quella di condividere la propria auto con altre persone che devono compiere lo stesso tragitto: si dividono i costi, si riducono il traffico e l’inquinamento. Un’altra pratica che si sta diffondendo rapidamente nelle nostre città è il car sharing. Tramite app e abbonamenti in molte città è possibile utilizzare un’auto solo quando ci occorre. I vantaggi in termini economici sono molti, ma anche in termini di impatto ambientale: molti servizi di car sharing adottano infatti vetture elettriche.

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Felici e composti

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Molti dei rifiuti organici che produciamo ogni giorno possono diventare ottimo concime per le piante. Per farlo è sufficiente avere un piccolo giardino e acquistare un apposito contenitore per il compostaggio. In commercio se ne trovano ormai per tutte le esigenze ma le caratteristiche sono simili: si tratta solitamente di una campana in plastica, aperta alla sommità e, possibilmente, su un lato o alla base. La prima apertura servirà a inserire i rifiuti organici, quella laterale servirà per estrarre il compost pronto per l’utilizzo. Nel composter si possono mettere molti rifiuti organici provenienti dal giardino e dagli scarti del cibo, come rami, foglie secche, verdure, ma anche tovaglioli, tappi di sughero e sacchetti biodegradabili. Basterà poi attendere alcune settimane e quando il terreno avrà assunto un colore molto scuro sarà pronto per essere utilizzato come fertilizzante per le piante.

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Gira la moda

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Da piccoli abbiamo tutti indossato abiti dismessi da amici o fratelli più grandi. Un modo semplice per riciclare vestiti ancora in ottimo stato ma ormai non più utili per chi li ha acquistati. La stessa cosa vale anche per gli adulti. Siamo abituati a comprare molto più di quello che ci serve e nel campo dell’abbigliamento le mode sono passeggere e cambiano rapidamente. Gli abiti che non vogliamo più indossare possono piacere ad altre persone. Nei cambi di stagione un’idea divertente è fare un piccolo mercatino di scambio con gli amici. Anziché disfarsi di vecchi abiti, mettendoli in circolo continueranno a vivere nel guardaroba di qualcun altro. Settembre è il mese della settimana della moda milanese dedicata alle collezioni primavera/estate. Se vogliamo far posto a qualche nuovo capo non gettiamo i vecchi abiti ancora in buono stato.

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Riusato sicuro

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Tutti i nostri apparecchi elettrici ed elettronici, come gli elettrodomestici, i cellulari o i computer, quando smettono di funzionare diventano RAEE e, secondo precise normative, devono essere smaltiti in modo da ridurre l’impatto ambientale e permettere il recupero di materie prime. Nel 2015 in Italia sono state trattate circa 250.000 tonnellate di RAEE, ma questo dato rappresenta solo il 40% del totale di questi apparecchi dismessi. Le restanti 350.000 tonnellate vengono gettate in discariche abusive o esportate illegalmente in paesi in via di sviluppo. Oggi ci sono aziende che rigenerano questo tipo di dispositivi, sostituendo le parti danneggiate e riportandoli allo stato di origine. Oltre al grande vantaggio in termini ambientali gli apparecchi rigenerati, a parità di caratteristiche, costano molto meno di quelli nuovi.

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Mobili mobili

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I vecchi mobili si tramandano per intere generazioni. La loro storia è inscritta in ogni traccia di colore, in ogni segno del tempo e venatura del legno. Allo stesso modo possiamo leggere la potenzialità presente in ogni oggetto di adattarsi a nuovi usi e combinazioni. Una cassapanca o una credenza rimasti per anni in cantina possono tornare a vivere con qualche piccolo restauro o assumere una nuova forma per nuovi utilizzi. Oltre a restaurarli fedelmente possiamo utilizzare parti di vecchi mobili danneggiati per creare dei pezzi unici. Ecco allora che una vecchia porta può diventare la base di un tavolo, o l’anima di una finestra si trasforma nella cornice per uno specchio da appendere in sala. Prima di gettare un vecchio mobile guardiamolo con attenzione, leggiamo il passato che ci racconta e immaginiamo come continuare la sua storia.

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Torno in scatola

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Scatole di ogni forma e dimensione, barattoli e bottiglie di vetro, flaconi e contenitori di plastica: sono solo una parte dell’enorme quantità di imballaggi che accumuliamo con la nostra spesa. Oltre a differenziarli per la raccolta possiamo farne buon uso. Barattoli di vetro, bottiglie e contenitori in plastica possono essere riutilizzati più volte se acquistiamo prodotti sfusi nei negozi dove si fa la spesa alla spina. Ma anche in casa gli utilizzi non mancano. Da quelli più comuni, come mettere marmellate e conserve nei barattoli di vetro, a idee più creative, come farne vasi per le piante o portaoggetti per la scrivania. Con le scatole di cartone possiamo realizzare moltissimi oggetti: dei raccoglitori per i documenti, scatole per dividere gli abiti nei cassetti e nell’armadio, portariviste, porta foto e molto altro.

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